La carta dei diritti della comunicazione riunisce in sé tutti i diritti comunicativi delle persone con Bisogni Comunicativi Complessi, e si colloca all’interno delle Linee guida sui bisogni comunicativi delle persone con severa disabilità. Ripercorrere la nascita di questo documento ci permette di comprendere il significato profondo della sua formulazione, ma non preoccupatevi è una storia snella veloce, con pochi nomi e tante riflessioni!

La carta dei diritti della comunicazione deve la sua nascita ad una serie di fortunate conseguenze che partono dalla necessità di formulare linee guida a carattere nazionale sui percorsi educativi dei bambini con severe disabilità. Tale necessità deriva da una semplice consapevolezza: era fondamentale trovare il modo per  mettersi in relazione e soddisfare le esigenze educative degli studenti con gravi disturbi del neurosviluppo.

Un aspetto fin subito degno di nota è che non solo c’è stata una grandissima e fondamentale presa di coscienza (cioè ammettere la difficoltà di creare processi educativi funzionali per i bambini e ragazzi con gravi disabilità), ma si è anche andati alla ricerca di una risposta funzionale attraverso la pianificazione e unificazione dei servizi educativi interpellando più professionisti legati al settore educativo ed alla sfera della disabilità. Per la prima volta qualcuno si è chiesto ad alta voce “come rendo funzionale il loro percorso di crescita ed inserimento nella società?” e le associazioni ed i professionisti hanno risposto in maniera congiunta. 

Comunicare insieme per trovare la strada giusta di integrazione delle persone con severe disabilità di comunicazione nella società

insomma già nella sua formulazione sembra un’impresa dalla portata notevole, ma andiamo oltre.