Abbiamo scelto di confrontare questi software perchè in questo modo emergono le grandi differenze che intercorrono tra loro e che possono perciò direzionare la mia scelta di utilizzo.
La grande distinzione, che comporta quindi un costo maggiore nell’acquisto, è la definizione di software più o meno aperto. Un software aperto è, ad oggi, la ferrari dei software di comunicazione, in quanto a partire da una griglia vuota ho la possibilità di creare semplici celle con l’uscita in voce, oppure di controllare il pc o addirittura gestire la domotizzazione di una casa. Perciò va da sé che, se ho la necessità di assolvere più funzioni attraverso un solo strumento, sceglierò un software aperto. Ma le potenzialità di un software aperto non si fermano qui.
Tra le varie potenzialità del software aperto c’è anche il modulo grammaticale, che ha una funzione chiave nella strutturazione di frasi in simboli. Il modulo grammaticale infatti mi permette la flessione automatica in genere numero e tempo. Attribuendo ad ogni cella una specifica funzione grammaticale, la digitazione permetterà la creazione di frasi flesse “i bambini mangiano” e non “i bambini mangiare”. I software che non possiedono modulo grammaticale sono perciò adatti ad utenti che non effettuano la combinazione di simboli e perciò non strutturano frasi.
Altro strumento importante è nella digitazione la predizione non solo alfabetica, ma anche simbolica che permette un avvio facilitato alla letto-scrittura.
Altra linea di demarcazione tra i vari software sono la possibilità di utilizzo di strumenti di accesso diretto o indiretto. I sistemi iOS non sono pensati per strumenti di accesso diversi dal touch e quindi non sono indicati per utenti che a causa di disabilità motorie associate non possono utilizzare il touchscreen.